News & Last Entries
Agenda
UN CALOROSO SALUTO A TUTTE/I LE/I COMPAGNE/I
Sono uscito dal carcere di Siano il venerdì 23 maggio. Dopo 7 anni e 3 mesi, con 21 mesi di liberazione anticipata sui 9 anni di condanna.
Nonostante il "rivendicato carattere eversivo
dell'organizzazione, finalizzato al rovesciamento dell'ordine
costituito..", non si sono riscontrati rilievi disciplinari
significativi nel corso della detenzione, ciò che dà diritto allo
sconto di pena.
Un forte abbraccio a tutte/i. Anche se a distanza, in questi anni
abbiamo sempre sentito la presenza della solidarietà di classe; i
tanti rapporti cosi intrattenuti ed i momenti comuni di lotta
politica sostenuti fra carcere e tribunali sono stati importanti
nel mantenere la nostra internità
al movimento di classe. Certo, questa internità è nella nostra stessa
esistenza in quanto componente della tendenza rivoluzionaria, in
continuità e sviluppo del ciclo di lotta precedente. Ma questo si
deve continuamente verificare e riproporre nella vivacità di una
dialettica concreta, di un confronto reciproco ed il più ampio
possibile. Le situazioni, la realtà, sono in continua
trasformazione, e così il movimento di classe.
Per esempio, in questi anni abbiamo assistito alla nascita o allo
sviluppo di movimenti diversi (rispetto a quelli storici, come
quello operaio e a quello antagonista degli anni settanta, da cui
noi proveniamo ). Abbiamo assistito ad un'evoluzione qualitativa nei
rapporti di confronto/scontro fra questi e lo Stato, fra questi
ed il sistema economico, e fra essi stessi e la classe nel suo
insieme. Così la questione della repressione è diventata inerente
ad ogni fronte di lotta. Non riguarda più solo i settori militanti,
ma investe massicciamente le resistenze di massa. E questo
fondamentalmente perchè il sistema capitalistico
si è ormai imballato in questa crisi storica : non sa, non vuole,
non può trovare soluzioni " socio-eco-sostenibili ". Le sue leggi
di funzionamento lo guidano ciecamente : i suoi caratteri avidi,
predatori, oppressori, guerrafondai sono decuplicati.
Rovesciando il senso delle parole, il più feroce terrorismo mai
esistito, quello degli Stati imperialisti ( quello di Hiroshima,
Auschwitz, del napalm e dei droni...), accusa di terrorismo
chiunque gli resista. Purtroppo si tratta di cogliere il carattere
non più eccezionale e transitorio, bensì stabile e duraturo di
questa involuzione terroristica e militaristica del sistema.
Involuzione terribile sì, ma anche prova della sua fragilità
strategica, perchè mai nella Storia si sono risolti i problemi
economico-sociali solo e
prevalentemente con la forza bruta.E fragilità che stà proprio nel
suo cuore economico, trasformatosi in un mostruoso bubbone
finanziario-parassitario, distruttivo per il "99%" della società.
Cogliere quindi i termini attuali dello scontro di classe, la misura
delle contraddizioni e dell'intreccio inestricabile tra sfruttamento
economico- sociale e repressione terroristica dello Stato. E' quanto
il movimento di classe sta ormai degnamente facendo, rivendicando e
difendendo i propri compagni/e incarcerati/e. Mentre questi/e
imparano ad affrontare il carcere come una delle realtà della lotta,
con coraggio e determinazione politica. Così come da molti anni,
talvolta da tre decenni, lo affrontano i/le militanti delle
Organizzazioni Rivoluzionarie.
Lottare, resistere, sviluppare al massimo le reti solidali, anche
come embrioni di nuova società. E su questa base, con nuove forze,
aprire la strada alla futura Rivoluzione.
DAVANZO ALFREDO
militante per il PCP-M
Torino giugno 2014